Per chi ha studiato alchimia è facile vedere come all’interno del culto degli orisha, esistono somiglianze e similitudini, rispetto alla grande tradizione dell’alchimia esoterica.
Senza entrare nei dettagli della tradizione della “Grande Arte” sappiamo che l’alchimia divideva la realtà su tre livelli che sono presenti in tutte le cose e attraversano tutti gli ambienti, tutti gli esseri e tutte le manifestazioni su questa terra.
L’alchimia divide anche in sette enti o entità visibili più tre invisibili ad occhio nudo, sono essi archetipi che si manifestano su questa realtà terrestre che c’è data di abitare a questo stato di coscienza umano.
Questi i sette pianeti basici sono : Sole Luna Marte Mercurio Giove Venere Saturno. Nettuno, Plutone e Urano sono 3 invece che sono invisibili all’occhio senza il supporto meccanico .
Affianco a questi 7 enti o pianeti ci sono poi 3 diversi livelli: il sale, il solfo, il mercurio.
Questi tre aspetti sono presenti in tutte le cose e tutte le manifestazioni terrestri dalle piante ai minerali agli animali agli esseri umani. Tutto è pervaso ed interpretabile a seconda di questi livelli di riferimento sono delle vere e proprie ottave, cioè delle scale di frequenza, che indicano il livello di sottigliezza o forse di distillazione al quale ci si riferisce dal più pesante il sale a quello più sottile il mercurio.
Ti ogni archetipo descritto sopra di ogni archetipo descritto sopra se li facciamo passare attraverso i tre livelli di spessore diverso abbiamo manifestazioni della stessa energia che si distinguono per piani e per qualità dal più spesso al più sottile vi faccio un esempio.
Esiste un aspetto salino di Giove c’è un diremo un sale Gioviniano che per esempio potrebbe essere rappresentato dal piacere del cibo del piacere della compagnia dall’essere una persona Gioviniano appunto e questo è sul livello del sale ma se saliamo di un livello lo stesso Giove ci dà una serie di sentimenti e di emozioni che riguardano il piacere della generosità e dell’abbondanza. Ci rimane il livello più sottile quello dello spirito Gioviniano che quella capacità generativa, procreativa.
Così è anche nell’essere umano dove abbiamo il corpo cioè il sale, più sottile abbiamo l’anima cioè il solfo e ed infine impalpabile ma esistente lo spirito cioè il mercurio.
Così come abbiamo l’energia corporea istintiva antica primordiale autonoma poi abbiamo l’energia emotiva astrale e poi l’energia spirituale universale.
E così via dallo spesso al sottile dallo spesso al sottile e viceversa possiamo in realtà avere una mappa di orientamento a seconda del punto di vista dalla quale vogliamo osservare la realtà.
Ma torniamo il culto degli Orisha. Mi sono accorto negli anni, che, anche noi, all’interno del culto, abbiamo diversi livelli di interazione e diversi punti di vista dal quale poter osservare il singolo fenomeno oppure la singola Energia che proviene da un orisha piuttosto che un altro.
Ogni energia archetipica di ogni orisha può essere diviso in tre diversi livelli :
Predatorio:
E’ la parte dell’orisha che, come dice la parola, è vicina alla dimensione predatoria. è un modo di agire molto maschile. Si agisce con la forza, nella lotta, nella dualità, è sempre in opposizione a qualcuno altro. Mi dai, mi prendi, mi procuri.
L’orishà in questo caso, è un’entità che sembra obbedire al sacerdote e all’iniziato. ed anche il contrario l’iniziato sembra obbedire all’orishà. i due sembrano appartenere uno all’altro non in un senso di essere uniti ma con un senso di possesso vicedenvole. Il MIO orisà, Sono SUO figlio. Tutto risponde a questa frequenza, l’offerta è in questa ottica, di sangue (predatoria) appunto, è eseguita con forza da parte dell’officiante, la richiesta come la preghiera, nella forma più bassa, è una sorta di imperativo: vai… e fai. LA frequanza è quella della Possessività
Condizionato:
E’ già un livello più sottile del precedente, la polarità , comunque esistente, è meno percettibile.
Questa energia agisce nello scambio e nel patto, è condizionato a qualcuno a qualcosa perchè possa funzionare, la preghiera è basata sulla legge del rapporto di scambio: se mi dai questo allora ti do questo, agisce nell’emozionalità creando legami di scambio, io ti amo se , io ti rispetto se, io ho fiducia in te se …
L’offerta in questo caso, è pesata ed agisce nel rapporto di equilibrio: se ti offro questo tu fai questo, spesso nella sua espressione più bassa è meccanicistica. Anche qui l’offerta è proporzionale all’oggetto che viene richiesto. Su di una scale di valori che va dalla semplice candela e acqua all’offerta di sangue. Più è alta la posta in gioco, più è importante e difficile da ottenere quello che si richiede. La frequenza è quella del Baratto.
Assoluto: è il livello più sottile. Non agisce nella polarità, ma sull’Uno: è assoluto, appunto.
Questa forma energetica si riferisce all’orisha senza condizioni nè forza. Tutto quello che ricevo è il meglio che posso ricevere. La preghiera di richiesta non si basa su di un comando, nè su di uno scambio. Abbiamo l’assoluta certezza che l’orishà creerà le condizioni perchè non ci sia più motivo di avere una richiesta, perchè tutto è già ottenuto.
Qui la richiesta non c’è. Non c’è neanche l’offerta, nella sua espressione più alta. Quando ci sono richiesta e offerta sono in realtà conferme che ciò che è richiesto è gia ottenuto.
C’è una totale adesione tra iniziato e Orishà ma non nel senso ella possessione ma nel senso della Identificazione.
La frequenza è basata sulla Gratitudine.