LA SCOPERTA DEL BENIN:

DSC00981La terra del Vodoun

Sono arrivato in Benin , dopo quasi otto anni di viaggi in Africa. ma è qui che ho trovato quello che cercavo.

Sul vodoun è stato detto tanto, non ripeterò. Basterebbe riguardare, ogni tanto, l’opera di Mauro Burzio, caro amico.

Mi fermo su dei ricordi di questo paese.

Il 10 Gennaio di ogni anno.

Su tutta la costa con il centro in Ouidah, si radunano sulle spiagge e nei monasteri voudun migliaia di praticanti e turisti.

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Il responsabile supremo, fa delle offerte al mare e alle divinità coinvolte nel rito. Su tutta la spiaggia ci sono gruppi che festeggiano, danzano, cantano, fanno processioni ed offerte.

Ho avuto occasione di partecipare ad una di queste.

Hounongan
Ho incontrato Hounongan sulla spiaggia, vicino al suo villaggio.IMGA3444

Si stava preparando per fare la cerimonia per le sue entità e marciare a piedi da casa sua per circa 3 chilometri, fino alla spiaggia.

A metà del  percorso ho incontrato la sua processione .

Un uomo enorme, vestito di bianco, rosso e nero che cantava sorridendo e scuotendo i suoi due amuleti nelle mani. Dietro di lui, tutti danzavano urlando e invocando le divinità per le quali si stavano recando alla spiaggia.

Donne, uomini, bambini tutti vestiti di bianco, gli uomini spesso a petto nudo. Tutti comunque scalzi.

Abbiamo cantato e celebrato la divinità del mare. Mamì watà.

Da quel giorno non ci siamo più separati.

IMGA3318Quando vado in Benin a casa sua, dove “lavora”, cioè dove riceve le persone che hanno bisogno.

Durante l’iniziazione, mi dice, ha chiesto il dono della guarigione e gli è stato concesso.

E’ cieco o meglio non vede le stesse cose che vedo io. Cammina, mangia, danza benissimo, beve, organizza.
È un eccellente guaritore.

La sua tecnica è basata sull’enorme fede che ha e che pratica tutti i giorni.

Anziano militare, faceva parte dei reparti di soccorso militare, decorato più volte. Ora in pensione sì dedica solamente le sue divinità. E’ molto conosciuto, in televisione, giornali, passaparola conosciuto sotto il nome di papà Zenecà dove Senecà Senecà vuol dire semplicemente “tutto e subito” oppure cme ama lui dire “Ambress ambress” che è un po’ il suo stile di guarigione che tende al miracolo.

Adiborishà

IMAG1211Ve lo presento brevemente: è nato nel 1934 in Benin Africa.Da subito all’interno di un villaggio al nord del Benin, vicino al reame di Ketu, ha seguito le orme della sua famiglia, nata e vissuta e cresciuta all’interno del culto tradizionale del vodoun Nagò. Durante la gioventù ha fatto un incontro eccezionale, un uomo francese bianco si aggirava per il suo villaggio con una macchina fotografica. Aveva  tutta l’intenzione di esplorare e di fotografare i culti e le cerimonie all’inetrno dei quali, lui Adiborishà, era nato .

Quest’uomo era Pierre Vergè, che si avventura nel territorio di Saketè per poterci lasciare una delle più importanti opere fotografiche del tempo. Adiborishà  gli si offrì per portare le sue borse e i suoi pesanti cavalletti, nella sua lunga ricerca

benin orisha iniziazione vodoun

Quel giovane continuò la sua carriera diventando deputato parlamentare e potendo partecipare alle riunioni diplomatiche più importanti del suo paese.IMAG1244

Fece parte di organizzazioni e fondazioni che lo hanno portato spesso a viaggiare: Europa, Cina, America

Solo dopo diversi anni, reincontrò Pierre Verger. Nel frattempo Adiborishà era diventato uno dei rappresentanti più importanti della società segreta hogbony che tuttora detiene il segreto del culto degli  Egungun e degli antenati.

Tutt’ora fa da consigliere a diversi nobili,  responsabili dei culti tradizionali del suo paese.

Mi ha accolto quel giorno sulla porta di casa, mentre fumava la sua pipa. Aveva un paio di jeans raccolti in basso e una camicia blu aperta davanti per l’afa. I piedi  scalzi, mi ha sorriso. Mi ha chiesto che cosa era venuto a fare a casa mia l’uomo bianco.  Io, imbarazzato, sceso dal motorino,  mi sono presentato dicendo che qualcuno mi aveva inviato da uno dei più saggi conoscitori del culto degli Orisha di tutto il paese.  Ho chiesto se per caso era lui.  Sorridendo , mi ha stato risposto che per il momento ero arrivato nella casa Adiborishà, accompagnandomi nel suo salotto.

benin orisha iniziazione vodounLì, tra divani di velluto fastidiosissimi per i 32 gradi che c’erano, mi ha accolto lanciandomi la sfida della cerimonia delle presentazioni. Si allontanò e ricomparve, subito dopo, con una tazza piena di acqua fresca ed una bottiglia di gin con sopra dei micro bicchieri.

Stava misurando il grado della conversazione, in base a come avrei accettato ritualmente il bicchiere, dimostrando di conoscere il copione cerimoniale.

Si vede che il copione di piacque e da allora la conversazione assunse subito toni di chi conosceva che entrambi di fronte avevamo due amanti e figli delle stesse divinità.IMGA1997

Dopo un paio di ore di conversazione, interrotte sola da preghiere, prosternazioni, invocazioni, canti  e tanto gin,  che il vecchio saggio si prodigava ad insegnarmi. Un momento interessante fu quando andò nella sua vecchia biblioteca e tiro fuori un libro impolverato schiacciato fra altri libri ingialliti rimasti sotto una busta piena di noci di cola.

Su quel libro c’era scritto Orixa e portava la firma di Pierre Vergè.IMAG1166

Né rimasi incantato:  gioco delle simmetrie. Pierre Vergè, uno dei primi antropologi bianchi che fu iniziato agli Orisha in Africa, esattamente al culto di Ifà. Difatti, da allora, il suo nome è Pierre Fatumbì Verger. il vecchio si iniziò dopo aver co  nosciuto questo maestro francese ed io da antropologo non potevo che essere onorato di essere in una casa africana a parlare di un francese che fu iniziato lì e che visse in Brasile dove praticava il culto all’interno del quale io sono stata iniziato.

Un triangolo 🔺 perfetto.

Oriki Oshumare

ORIKI per Òsùmàrè

Òsùmàrè A Gbe Orun Li Apa Ira Òsùmàrè permane nel Cielo che attraversa con un braccio
Ile Libi Jin Ojo Fa cadere la pioggia sulla terra.
O Pon Iyun Pon Nana Cerca i coralli, cerca le perle di Nana.
O Fi Oro Kan Idawo Luku Wo Con una parola esamina Luku
O Se Li Oju Oba Ne e lo fa prima del suo re.
Oluwo Li Awa Rese Mesi Eko Ajaya Re che noi adoriamo.
Baba Nwa Li Ode Ki Awa Gba Ki Padre vieni nella corte affinché possiamo ingrandirci ed avere lunga vita.                      
A Pupo Bi Orun E’ vasto come il cielo.
Olobi Awa Je Kan Yo Signore degli Obi, basta alla gente mangiarne uno per essere soddisfatti.                              
De Igbo Kùn Bi Ojo Arriva nella foresta e fa rumore come se fosse pioggia.
Okó Ijoku Igbo Elu Ko Li Égùn Sposo di Ijo, la foresta d’indaco non ha spine.
Okó Ijoku Dudu Oju E A Fi Wo Ran Sposo di Ijo, che osserva le cose con i suoi occhi neri.

Fonte: http://orvitordeumbara.blogspot.it/2010/11/rezas-oriki-oshumare.html?m=1

Okò

Storia, mitologia, significato e simboli di Okò, l’Orishà dell’agricoltura e della fertilità.

http://www.vetorial.net/~rakaama/o-orixaoko.html

Okò

Un articolo sulla fertilità di Okò.

http://claudio-zeiger.blogspot.it/2012/05/orixa-oko.html?m=1

Caratteristiche e qualità di Òsùmàrè 

Òsùmàrè  è l’Orisha dell’Arcobaleno e della trasformazione. E’ l’Orisha della divinazione, grande stregone, babalawo e guaritore. Ha doppia rappresentazione, sia come arcobaleno sia come uomo serpente. Porta tra le mani due serpenti di metallo giallo o bianco, rappresentano il lato maschile e il lato femminile, a seconda del cammino. Il suo saluto é: A Run Boboi!!!, che significa: Noi adoriamo l’intermediario!

Qualità Nago/Vodun:

Dan – Vodun conosciuto e adorato in Ketu con il nome di Òsùmàrè , è il serprente che partecipò alla creazione. Si tratta di una qualità benefica, legata alla pioggia, alla fertilità e all’abbondanza; mangia uova e olio di palma. Come un tipo umano, è generoso e anche spendaccione.

Vodun Dangbe – E ‘un Òsùmàrè  vecchio, sarebbe il padre di Dan; governa i movimenti delle stelle. Meno agitato di Dan, ha una grande intuizione e può essere un indovino esperto.

Vodun Bessem – si veste di bianco e porta una spada. Bessem è un guerriero generoso e nobile, ambizioso, un tipo combattivo di Òsùmàrè , meno superficiale di Dan. Aido Wedo è anche una qualità di Òsùmàrè .

Vodun Azaunodor – è il principe bianco che risiede in Baobá, connesso con gli ancestri; mangia frutta e “prende tutto di due.”

Vodun Frekuen – è il lato femminile di Òsùmàrè , rappresentato dal serpente più velenoso. Il lato maschile di Òsùmàrè  di solito è generalmente rappresentato dall’Arcobaleno.

L’ Orisha Òsùmàrè ha anche diversi altri nomi in Africa come in Brasile, e come accade per tutti gli altri Orisas, questi nomi fanno riferimento alle città, leggende o culti specifici di una determinata regione, e per questo ottengono le proprie peculiarità e costumi; alcuni di questi altri nomi sono: Akemin, Botibonan, Besserin, Dakemin, Bafun, Makor, Arrolo, Danbale, Akotokuen, Kaforidan, Danjikú, Aido Wedo, Foken, Darrame, Averecy, Akoledura e Bakilá. Osumare Araka è il nome di una delle più antiche case di Candomblé a Bahia, Axé Ilê Oxumaré Araka.

Fonte: http://segredoseencanto.blogspot.it/2012/12/qualidades-de-osumare_3.html?m=1

Ogum

Un articolo sulle varie qualità di Ogum e delle sue caratteristiche principali.

A TRADICIONAL RELIGIÃO AFRICANA: OGUM/GU/ROXEMUKUMBE – PARTE VI – QUALIDADES OGUM YORUBÁ:

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Eshù, nero rosso bianco

Interessante articolo sulla figura di Eshù  e sulle sue caratteristiche principali.

http://theorishas.blogspot.it/p/eshu.html?m=1

The ori – Ifa Foundation International

Spiegazione sul significato e  sulle funzioni di Orì.

the ori – Ifa Foundation International:

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AYANMO’, ‘AKUNLEYAN’, ‘AKUNLEGBA’, ‘KADARA’ AND ‘AKOSILE’ AS BELIEVED BY THE YOURUBA

Concetti sulle personalità umane nella tradizione yoruba.

CONCEPT OF HUMAN PERSONALITY; ‘AYANMO’, ‘AKUNLEYAN’, ‘AKUNLEGBA’, ‘KADARA’ AND ‘AKOSILE’ AS BELIEVED BY THE YOURUBA | Uchenna Izuogu – Academia.edu:

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Vodoun

Una panoramica completa sul Vodoun, dalle origini ad oggi.

Vodoun