Cosa si puo’ fare? Mh…Un pozzo.

In Africa vivo un territorio pieno di cultura e sensibilità spirituale ma con poca disponibilità economica.

In Europa, quando lavoro, affiancando i manager executive nelle multinazionali, abito un territorio che è ormai privo di cultura spirituale, ma ha ancora una certa disponibilità economica.

Scambio queste due parti.

Quello che ho pensato di fare e di mettermi in mezzo e cercare di intermediare. Ci sono dei progetti per bilanciare il mondo che ha bisogno di aiuto.

Ci sono delle idee meravigliose che aspettano solo un piccolo investimento per partire.
Lo scambio avviene con una preghiera eterna, da parte di chi riceve e questo lo posso testimoniare.

La garanzia sono i miei occhi, i biglietti arei spesi per consegnare soldi, attrezzi, medicinali, vestiti..

Non ci sono organizzazioni, non ci sono percentuali che rimangono nei passaggi, c’è solo tanta buona volontà e una fede totale nelle Divinità.

Un esempio concreto per il quale c’è bisogno di aiuto. Un gesto concreto, è quello contenuto in questo video.

In cambio ci saranno benedizioni per tutti, il vecchio sacerdote “Babá Massà”, pregherà per tutti noi! E Olé suo figlio fará una diretta di tutto.

Sto organizzando una lista! Che emozione! Aiuti in cambio di benedizioni.

Invia il tuo aiuto qui:
LUCA ANTONIO D’AMICO

l’IBAN della mia carta Postepay
IBAN: IT55K3608105138287849487854.

Così posso vedere il nome e cognome da mettere nella lista. E tieniti pronto sto per portarti in Burkina Faso, terra degli uomini integri. Così lo vedi costruito il pozzo, e una comunità di donne festeggiare 🎉.

Uniti siamo Uno
Soli nessuno.
Ashè oooooo.

Iroko

Secondo i Nago della tribù ìgbómìnà, Ìróko è un cacciatore per eccellenza e Ãbòyámã, sua sorella, l’essenza di una terribile strega (AJE).

Entrambi abitano gli alberi che portano i loro stessi nomi. Ogni volta che Ìróko usciva di notte, per cacciare gli animali, lasciava le carcasse già cacciate vicino all’ immensa apáòká che era in prossimità dell’ingresso della foresta. Non appena Ìrókò ripartiva e ricominciava la caccia, le Ìyá mi eléeiye si avvicinavano alle carcasse e bevevano tutto il loro sangue. Era così ogni volta che Iroko andava a caccia.

Ãbòyámã, ogni volta che Ìróko tornava dalla caccia con animali completamente senza sangue, chiedeva: “come mai porti solo animali senza sangue per nutrirci?”

Ìróko le rispondeva allo stesso modo tutti i giorni: “Questo non ti riguarda. Smetti di essere curiosa e preoccupati degli affari della casa, piuttosto che interessarti delle mie cose’.

“Questo lo dici tu. Io insisto sulla risposta ogni volta che ritorni dalla caccia.”

“L’acqua che non è da bere, lasciala scorrere.”

Davanti al tono secco del fratello, Ãbòyámã tacque, ma questa modalità stuzzicò ancora più forte in lei il desiderio di svelare questo enigma.

E così, appena Ìróko si addormentò, la sorella, fece tre piccoli fori nella borsa dove lui teneva tutti i suoi oggetti di caccia (APO-DOHO), e la riempì di cenere.

Il giorno seguente all’alba, Ìróko, senza sospettare di nulla, prese i suoi oggetti di caccia, li mise dentro la borsa e si diresse verso la foresta. Ãbòyámã, che attendeva silenziosamente questo momento, diede inizio al suo piano e di nascosto cominciò a seguire la scia lasciata dalla cenere che era nella borsa contenente l’armamentario di caccia di suo fratello.

A pochi passi dall’ingresso della foresta, Ãbòyámã notò che Ìróko aveva lasciato la sua borsa ai piedi di un albero immenso e poi si era addentrato nella foresta, impedendo in questo modo a lei di seguirlo. Ãbòyámã non si scoraggiò. Il desiderio di svelare il mistero era molto più forte. Pertanto decise di aspettare lì il ritorno di suo fratello.

Alla fine della giornata, prima dell’imbrunire Ìrókò ritornò dall’ interno della foresta portando con se gli animali cacciati. Egli li pose ai piedi dell’immenso albero propiziatorio dove aveva lasciato la borsa in cui teneva il suo armamentario per la caccia. Ore dopo, il buio avvolse tutta la foresta. Ãbòyámã, restava nascosta, in attesa del momento in cui suo fratello avrebbe tolto il sangue agli animali.

Improvvisamente, molti uccelli dalle urla terrificanti cominciarono a svolazzare sulla cima dell’albero dove erano state depositate le carcasse degli animali.   Poco dopo, Ãbòyámã sdraiata sentì uno degli uccelli dire al fratello: “Perché non sei venuto da solo, come le volte precedenti?”

Ìróko rispose: “Ma sono venuto da solo “.

“Se sei venuto da solo come dici, allora chi è quella donna nascosto dietro i cespugli?’ Chiese l’uccello.

Ìróko udendo tali parole impallidì.

Completamente disorientato, guardò verso i cespugli, ma non vide nulla. “Non so di quale donna tu stia parlando. Io non vedo nessuno dietro i cespugli” disse Ìróko guardando di nuovo nella direzione suggerita dall’ uccello.

“Mi riferisco a Ãbòyámã, tua sorella’” disse l’uccello. Proseguendo il discorso, l’uccello disse: “Lei ti ha seguito da quando hai lasciato la casa per la caccia. Vuole sapere il motivo per cui gli animali che cacci e porti a casa non hanno il sangue. Tu che ti nascosti dietro i cespugli, esci da lì immediatamente e vieni qui” continuò misteriosamente l’uccello.

Terrorizzata, Ãbòyámã uscì fuori dai cespugli. Quando Ìróko la vide, una strana forza gettò la sorella ai piedi dell’albero sacrificale.

“Perdono, Signora degli Uccelli (Iya mi eléeiye). Non sapevo che il sangue era per le signore” singhiozzò Ãbòyámã.

“Una donna indiscreta disprezza la sua famiglia. Procedendo in questo modo, lei ha dimostrato di non fidarsi di te, né di rispettarti. Dal momento che tu desideri vedere il sangue, lo vedrai in te stessa, come il flusso mestruale che non è stato eliminato dai tuoi genitali, a partire da oggi, fin quando sarai giovane, si vedrà ogni trenta lune in te stessa” commentò freddamente da Signora degli Uccelli “.

Che cos’è un iniziato. Conversando con uno spirito

Ma che cosa è un iniziato?
Un iniziato è quella persona che sa che tutto passa. Che tutto è Esperienza. Che non forza. Sa che ogni cosa è manifestazione della sua interiorità. Sa che il mondo è specchio. E per questo sa come fare silenzio contro l’ipocrisia. Perché sa che la contraddizione che vede fuori sono quelle che ha dentro. Il dolore che attraversa è solo un effetto della crescita. Il prezzo che paga spesso è la sensazione di solitudine.

Ma quindi non ci si deve iniziare?
Ricorda questo: il vero trono è ciò che senti dentro. Una volta che senti di poter sedere sul tuo trono interiore, sei sovrano !

È quindi Tutto il resto?
È solo una buffa rappresentazione fatta da tristi attori dilettanti.

Quindi bisogna avere speranza?
La speranza è la proiezione dello schiavo. L’intenzione è la forza dell’iniziato.

E tutto il lavoro che si fa? Le offerte? I bagni?
Dare semplicemente da mangiare ai santi, ed osservare obbedienza cieca nei lavori rituali, non serve a nulla.
Il vero lavoro interiore è l’unica cosa che manca nei terreiros. Esso si esprime tramite le cerimonie. Abbracciare è una cerimonia. La differenza tra un’abitudine e una cerimonia è solo la presenza. Nutrire i santi senza consapevolezza serve ai santi, non agli uomini. Il culto non è un supermercato dove dai e poi ottieni. Dove non devi essere biasimato, dove gli dei ti puniscono se non fai, se non sei, se non puoi, perché non devi.
Quando un culto è basato sulla paura e sulla colpa è solo un sistema di conservazione sociale come un altro.
Non ha alcuna finalità evoluzionistica, è solo conservativo e addormentante.
Questo è tutto un retaggio di chi ha creato le Chiese.

Ma quindi non dobbiamo temere? Rispettare?
Solo a un livello molto basso, l’iniziato crede ancora che dovrebbe avere paura degli dei e prega per non avere paura, si sente in colpa se fa sesso e non beve solo perché qualcuno lo impedisce. Questa è la stessa condizione di un tossicodipendente all’interno di una comunità di recupero.

Che cos’è la preghiera?
In un livello superiore, la preghiera è un atto di creazione del proprio mondo, una forza faraonica per costruire le piramidi della vita, cioè qualcosa che altri (coloro che rimangono a livello di schiavi) dicono che è impossibile.

È impossibile solo per coloro che credono ancora che qualcuno debba dirti come vanno le cose, cosa fare e cosa non fare. Questi sono guaritori malati.

Ma l’ego?
Sempre ad un livello molto basso l’iniziato crede di diventare migliore quando si inizia, in realtà, l’unica cosa che accade è che sostituisce la propria vulnerabilità con un ego gonfiato dal rito esotico. Ha dimenticato che è proprio la brama di essere migliore a condannarlo.
Il sovrano ha capito che ci vuole molto più coraggio nel mostrare interamente la propria vulnerabilità che mostrare la corazza egoica ingrassata di parole africane e rituali pseudoinventati.

Non capisco che cos’è un iniziato allora…
Il vero senso dell’iniziazione è ricordare e costruire guerrieri, non grassi uomini obbedienti. Per questo ci sono già altre religioni.

Ricatto, menzogne, manipolazione sono i dispositivi del povero ignorante, strumenti raffinati ed educati dal pensiero dominante.

I veri iniziati sono persone che sanno che al di fuori di loro non c’è nulla, che tutto è proiezione, che la colpa non esiste, che non è vero che sei triste perché il mondo è brutto. Ma esattamente il contrario. Il mondo è brutto perché tu sei triste!
Nulla esiste fuori dalla propria percezione, e questa dipende dalle proprie credenze.
È sufficiente cambiarle per cambiare il mondo.

Ma non posso chiedere di arricchirmi, di migliorarmi, di stare meglio?

La povertà prima di tutto di spirito, è una malattia e come tale dovrebbe essere affrontata. La povertà è prima verso l’interno, poi verso l’esterno. Siamo faraoni perché abbiamo lo stesso potere di costruire piramidi interne. Cioè, costruire qualcosa che altri dicono sia impossibile.
Per questo siamo guerrieri non schiavi delle nostre paure mentali. Ricordati chi sei. Sei un Sovrano.

Mi lascia..